Attrice, autrice e regista teatrale, scrittrice e giornalista.

Mi sono diplomata in recitazione e regia alla scuola di Vanna Polverosi. Dopo un anno di quotidiano teatro nelle scuole con la Compagnia Teatro Giovane, ho lavorato da scritturata con diverse compagnie affrontando il teatro classico e contemporaneo, girato diversi short con il CSC e fiction (Misteri, Rai2)gialli (Requiem per voce e pianoforte, TMC) e fiction-show (Scherzi a parte, Canale5) per la televisione. Nel frattempo ho realizzato regie per il teatro di impegno civilecontro l’apartheid in Sudafrica e per la libertà di Nelson Mandela, Africa Mayibuye (Teatro Espero,  Roma)Jazz tour contro l’Apartheid (Teatro Raffaello Sanzio, Urbino) e una intera tre-giorni di spettacoli (Teatro Olimpico, Roma); per la denuncia dei desaparecidos e la libertà dalle dittature in America LatinaLa parola ferita, (Sala del Cenacolo della Camera dei deputati). Ho lavorato in radio (Spazioradio – 1996-98 e Radiosonar.it, 2020-21 rispettivamente con i programmi Radiodays, il cinema alla radio, e Cambio di scena), come doppiatrice e prestando la voce per documentari e readings, e nel frattempo ho proseguito il percorso di formazione seguendo diverse metodologie: con Susan Strasberg dell’Actor’studio, Anja Jgiel e Alessandro Mengali del Teatr Laboratorium di Grotowski, Cathy Marchand e Gary Brackett del Living Theatre, con i quali sono andata in scena a Carrara (Archeologia del sonno, 2006, Mysteries and smaller pieces, 2007).

Con il laboratorio teatrale SPAZIO LIBERO nel frattempo ho avviato la creazione di spettacoli partendo dall’improvvisazione in scena. Da qui sono nate nuove regie fra le quali Spirale: il limite e il potere, (sala Ferdinando Agnini, Roma) secondo premio per la migliore attrice a una delle allieve nell’ambito del concorso “Città di Rieti” 1997, e A passo nel tempo con il gruppo di cavallerizzi “Movieriders”, andato in scena al Palaghiaccio di Ariccia, per il quale ho ricevuto il premio “Città del Sole” 1998 per la miglior scrittura poetica teatrale.

Ho tenuto laboratori e corsi di storia del teatro all’Upter, Università popolare di Roma, mentre il lavoro di scrittura e di impegno civile mi ha portato all’attestato della rivista Storie e successivamente a quello di giornalista, con l’Esame di Stato nel 2009 dopo il praticantato e il lavoro di editor, quello alla rivista del manifesto diretta da Lucio Magri e poi web editor per rifondazione.it, il sito della direzione nazionale di Rifondazione Comunista. In questo ambito ho collaborato poi con diverse testate: Dazebao.org sotto la direzione di Alessandro Cardulli, dove sono stata responsabile del settore sindacale/lavoro, ambito che mi ha portato ad occuparmi delle conseguenze della crisi del lavoro anche sul diritto all’istruzione, su cui ho pubblicato il libro L’unica possibilità di essere normale, presentato alla fiera Più libri più liberi a dicembre 2012. E poi MicroMega.orgil manifesto e rassegna sindacale, il mensile della CGIL. Per rifondazione.it ho curato il dossier sugli omicidi bianchi Morire di lavoro. Dal Mac zero all’azzeramento dell’intervento in fabbrica, tema sul quale ho scritto la pièce Il gioco delle regole. Successivamente la Provincia di Roma ha approvato un corso di giornalismo, web e social media all’interno del POF, che ho tenuto per il biennio 2010-2012 all’Itis Galilei di Roma, e organizzazione e gestione dell’ufficio stampa all’interno dei corsi di formazione della Regione, che ho tenuto presso l’UET dal 2011 al 2014.

Continuando a intrecciare azione teatrale, impegno civile e informazione nel 2009 ho portato in scena “Ho provato a dimenticare” di Marco Moriconi, macchinista ferroviere (teatro Vascello, Roma) monologo sulla strage di Bologna e “Una macchia nel cuore” dello stesso autore, e diversi living in strada (vedi la pagina su questo sito) nell’ambito di iniziative più generali: sui fatti di Genova, contro gli omicidi bianchi, contro il debito, per la socializzazione di Cassa Depositi e Prestiti, contro il TTIP, in sostegno ai 4 attivisti NO TAV in carcere.

Ho seguito la campagna per l’uso pubblico del S. Maria della Pietà come ufficio stampa e, per il centenario dell’inaugurazione del manicomio ho realizzato, in collaborazione con il gruppo di percussionisti Letizia Drums fondato da Mauro d’Alessandro, lo spettacolo Umanità a numero chiuso, andato in scena al Padiglione 31, ex Lavanderia, S. Maria della Pietà, Roma.

Nel frattempo ho curato diversi testi, fra cui “C’era una volta il film”, splendida raccolta di interviste a registi fra cui Pasolini, Ferreri, Olmi, Straub, Jankso, Bertolucci , curate dal collettivo di FilmCritica nel 1970, pubblicata per Cangemi.

Ho avviato il progetto “Parla con Lei” nato con Teatrocittà contro la violenza sulle donne diventato poi “Il Filo di Arianna” (sempre aggiornato sulla pagina Fb @teatrodelledonne. Per questo progetto ho scritto il monologo “Marilyn’blues“; (primo studio debutto al Teatro Ygramul, Roma, poi XIV Festival  Smaschera, Teatro degli Impavidi, Sarzana, e Festa dell’Aperossa di AMOOD, Centrale Montecatini, Roma, Estate Romana 2019, SalAgnini, Roma; il secondo studio Teatro Consortium, Massa Martana per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, 25 Novembre 2023. Lo studio completo “Marilyn’blues. Il corpo poeticoha debuttato al Teatro Aniene di Roma, aprile 2024) e “Como si fueras fuego. Soy yo Frida Khalo” (Centrale Montemartini, Estate Romana). Con il laboratorio teatrale “L’altra di me“ tenuto presso il CAV Spazio Donna San Basilio (Be Free) dopo il primo anno, dove ho messo in scena una riduzione/adattamento di “7 minuti” di Stefano Massini nello stesso spazio del CAV, ho realizzato gli spettacoli “Plastic free. Noi siamo la materia” (Teatro San Cleto, Roma) “Desdemona è tornata.  Non scriverete mai più la vostra storia sui nostri corpi”, prima nazionale Teatro 7 Off, Roma, e con il sostegno del Centro Mediterraneo delle Arti di Ulderico Pesce in tournée in Abruzzo, Basilicata e Umbria, sempre intrecciando relazioni con CAV, Case Rifugio, Associazioni, e Comuni sensibili all’urgenza di un radicale cambiamento culturale.

Proseguono intrecciandosi i percorsi di drammaturgia e scrittura scenica e giornalistica cui la webzine losguar/oscenico fa riscontro, i laboratori di drammaturgia collettiva e corporeazione, la produzione di immagini, la creazione di spettacoli – che appunto io ridefinisco Corporeazioni. Tutto ciò perché il lavoro interdisciplinare è tornare all’umano con tutte le sue facce.

Per il percorso cronologico vedi i cv di teatro (con i link alla gallery e alle note di regia degli spettacoli) e di giornalismo.

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