Attrice, autrice e regista teatrale, scrittrice e giornalista.

Movimenti e pdl, il primo passo

a noi gli occhi
Anna Maria Bruni

Presentata alla camera la proposta di legge Gribaudo-Carbonaro. Le Istituzioni cominciano a confrontarsi con un mondo del lavoro complesso e con la necessità di colmare un ritardo storico.

Un primo passo è stato fatto, e questo è già qualcosa. Nel testo si parla di riconoscimento giuridico, di una forma di copertura dell’intermittenza, di copertura dei periodi di malattia e maternità, di riconoscimento della formazione. Diritti del lavoro elementari, potremmo dire, ma sui quali il nostro paese deve colmare un ritardo storico. Ma finalmente, dopo mesi di mobilitazione ancora attiva nei presidi permanenti come nel confronto fra le reti, è un segnale di ascolto. Ora si tratta di vedere se la proposta è riuscita a tenere conto di tutte le richieste declinate nel documento unitario definito a luglio scorso, e nei fatti di tutte quelle situazioni letteralmente lasciate in abbandono, come in tanti continuiamo a denunciare. Questo è un nodo fondamentale, perché è necessario tenere conto sia degli artisti e dei tecnici che lavorano con i grandi teatri, con le istituzioni artistiche, con il cinema, con l’audiovisivo, e che hanno bisogno di vedere riconosciuti diritti e tutele tipici del lavoro dipendente, ma anche dell’immensa rete di teatri e associazioni che lavorano in modo indipendente favorendo la ricchezza della vita e della cultura nel territorio.

Vi sono elementi comuni ovviamente come la riunificazione di un unico fondo pensionistico, malattia e maternità, la formazione retribuita, il riconoscimento della didattica come lavoro artistico, l’intermittenza, la copertura dei periodi delle prove. Ma questo mondo ha anche bisogno della copertura dei periodi di studio e ricerca, di Fus ed extra Fus che li includano, del superamento dei bandi che faccia premio ai progetti.

Non si tratta in ultima analisi di incasellare questo mondo dentro maglie burocratiche che lo vincolino a dinamiche che non gli appartengono, ma piuttosto di cogliere questa come un’opportunità per liberarci di quelle maglie. Un’opportunità da cogliere per tutto il mondo del lavoro precarizzato, perché vuol dire mettere in discussione schemi che riducono il lavoro a merce su cui fare profitto, per restituirgli invece il valore di nobiltà e di ricchezza per tutti gli esseri umani.

Siamo all’inizio di un percorso sicuramente lungo e complesso, ma le basi per farlo ci sono, come la maturità storica per un vero giro di boa.

Oltre a scriverne qui quindi continuerò a farlo con Radiosonar, per dare voce a tutte le reti del movimento per i diritti dello spettacolo dal vivo. In questa puntata ne parlo con Ramona Tripodi per Zo-na Rossa di Napoli, per cominciare a commentare la proposta di legge. IL PODCAST

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