Uno spettacolo dedicato a Carlo Giuliani e a tutti i ragazzi e le ragazze massacrati alla Diaz e a Bolzaneto, al movimento dei movimenti, al movimento zapatista, a noi, in sintonia con tutte le associazioni che questa settimana sono a Genova, in attesa di incontrare la delegazione zapatista, per avvicinarci sempre di più e cominciare a camminare insieme continuando a praticare quella società nuova che stiamo costruendo. Ore 18, Anfiteatro Parco delle Valli, Roma.
Domani 20 luglio 2021 non sarò a Genova come 20 anni fa. Non ci sarò fisicamente, perché per il resto ci sarò con tutta me stessa, testa cuore e pancia. Per questo ho tenacemente voluto realizzare questa performance, accompagnandola da un’installazione. “Genova libera” era lo slogan che più urlavamo per le strade della città in quei giorni; un modo per onorare la città medaglia d’oro della resistenza, la città che aveva impedito il congresso dell’MSI che già dopo la Liberazione si riorganizzava, la città che accoglieva in quei giorni il movimento dei movimenti che aveva costruito quel “altro mondo possibile” che approdava a Genova, la città che ha fatto di tutto per proteggerci dalle cariche, dalle manganellate, dai lacrimogeni, la città che perciò volevamo libera, gridando con lei la nostra libertà.
A 20 ᴀɴɴɪ ᴅᴀʟ G8 ᴅɪ Gᴇɴᴏᴠᴀ ho voluto affidare all’installazione il ᴠɪᴀɢɢɪᴏ che attraversa ᴛᴜᴛᴛᴏ ǫᴜᴇʟʟᴏ ᴄʜᴇ ᴇ̀ sᴛᴀᴛᴏ ᴄᴏsᴛʀᴜɪᴛᴏ ᴅᴀʟʟᴇ ʀᴇᴛɪ ᴇ ᴅᴀɪ ᴍᴏᴠɪᴍᴇɴᴛɪ ᴘᴇʀ ᴜɴᴀ sᴏᴄɪᴇᴛᴀ̀ ɴᴜᴏᴠᴀ, che ha portato alle giornate genovesi ed è proseguito nei 20 anni successivi fino ad oggi. Una rete nata anche grazie alla spinta del movimento zapatista nato negli anni 90 nel Chiapas del Messico, una delegazione del quale questa estate si è messa in viaggio per venirci a trovare, e per confrontarsi con tutti i movimenti in tutto il pianeta.
Nonostante la violentissima repressione di quei giorni, che ha portato quell’impegno a muoversi sottotraccia, il lavoro non è mai cessato: i servizi come i doposcuola contro dispersione e abbandono scolastico, le scuole di lingue e di italiano per stranieri, l’accoglienza, la distribuzione dei pasti e di vestiario che durante il lockdown si è moltiplicata per chi è rimasto senza lavoro, gli sportelli legali per aiutare poveri, precari e migranti nell’assegnazione di una casa, nella ricerca di un lavoro, per avere documenti o bonus spettanti, un nuovo sindacato per l’organizzazione dei lavoratori precari, i medici di strada.
E poi le fabbriche in dismissione recuperate dai lavoratori stessi, i casali recuperati per l’agricoltura a chilometro zero, le navi delle ong per salvare vite in mare, tutte le mobilitazioni per continuare a difendere i beni comuni, prima di tutto l’acqua pubblica nonostante il tradimento del referendum, o contro il consumo di suolo e la difesa dell’ambiente come i no tav…. l’elenco è infinito.
Le immagini dell’installazione saranno lì a rappresentare tutto questo.
Ma ci saranno anche quelle che mostrano la violenza dello Stato per impedire che tutto questo si affermi, così come la violenza delle forze naturali, incendi, alluvioni, allagamenti, che ci ricordano i danni di un’economia vocata al profitto.
E di quanto avessimo ragione, a Genova.
Ore 18 Anfiteatro Parco delle Valli, entrata Via Val d’Ala davani a Via Val Grana
Installazione e Performance
ᴅᴇʟ ɢʀᴜᴘᴘᴏ sᴘᴇᴛᴛᴀᴄᴏʟᴏ ᴅᴀʟ ᴠɪᴠᴏ ᴅɪ GCC
ᴄᴏɴ Aɴɴᴀ Mᴀʀɪᴀ Bʀᴜɴɪ
Sᴀʙʀɪɴᴀ Zᴜɴɴᴜɪ
ɪɴsɪᴇᴍᴇ ᴀ
Sɪʟᴠɪᴀ Cᴀsᴀᴅᴇɪ – ᴀᴛᴛʀɪᴄᴇ
Fᴀʙʀɪᴢɪᴏ Pᴀʀᴇɴᴛɪ – ᴀᴛᴛᴏʀᴇ ᴇ ʀᴇɢɪsᴛᴀ
Pᴀᴏʟᴀ Sᴄᴀᴛᴇɴᴀ – ɪɴsᴇɢɴᴀɴᴛᴇ