Attrice, autrice e regista teatrale, scrittrice e giornalista.

Abitare le parole. “Recinti”, il teatro è un collettivo

gruppo Recinti
Anna Maria Bruni

Sei mesi di confronto, impegno, scrittura, emozioni: è la parte costituente che ha cementato il gruppo e ha dato corpo e profondità al testo: “Recinti” è così arrivato al traguardo. Ora ci aspetta il passaggio successivo: la scena, e il passaggio di testimone che le “lettere portate dal vento” ci consegneranno, creando l’effetto onda attraverso il quale moltiplicheremo i gruppi. Rimanete sintonizzati, perché sono in arrivo gli aggiornamenti.

Il gruppo all’opera a Parco Talenti

 

Aggiornato al 23 Giugno 2021

 

Dopo la prima tappa andata in streaming dalla Libreria Scuola e Cultura per il bando “LibrArti”, il gruppo di autori che ha aderito al percorso di scrittura collettiva continua a sviluppare il testo “Recinti”.

Siamo a tre quarti del lavoro, il confronto ferve, i personaggi si strutturano, si affrontano, confliggono, maturano le scelte. “Recinti” diventa così la prima prova di scrittura collettiva che cementa un gruppo di lavoro, facendo i conti con la scrittura teatrale con tutto ciò che significa.

Soprattutto, e prima di tutto, con l’animo umano, con le contraddizioni che attraversano le vite,  con la differenza che spesso si determina tra ciò che si dice e ciò che si fa, con ciò che determina le scelte: le ferite, le fragilità, la volontà, la maturazione, la consapevolezza, o semplicemente la gioia di vivere.

Perché il teatro è un gesto poetico, che deve rimandarci una domanda, sulla vita e sull’esistenza. Una domanda politica, che punta a suscitare riflessione, pensiero critico, determinazione ad agire. E non può che farlo rompendo con un sistema di pensiero positivistico, che troppo spesso induce a dividere il mondo in “buoni” e “cattivi”, che fa leva sul pensiero logico, in base al quale si immaginano comportamenti coerenti che poco hanno a che vedere con i reali comportamenti degli uomini.

Già rompere questo sistema di pensiero, questo “ordine del discorso” è una rivoluzione, e portarla in teatro è un primo passo per restituirgli la sua funzione, al pubblico la partecipazione, e insieme, la voglia di tornare ad incidere per cambiare il presente.

Aggiornato al 7 aprile 2021

 

Approdati alla prima tappa: il gruppo di autori che ha aderito al percorso di scrittura collettiva si è cimentato nella lettura della prima scena teatrale di “Recinti”, giovedi 10 dicembre dagli spazi della Libreria Scuola e Cultura.

https://www.facebook.com/abitareleparole/videos/1681944925300401

Nonostante lo slittamento e le difficoltà di realizzazione della diretta, e nonostante il poco tempo a disposizione per scrivere, la soddisfazione è tanta, e la passione cresce. Ci concederemo una pausa per il periodo natalizio, ma il lavoro riprenderà subito dopo.

Il blog “lo sguardoscenico” che trovate in questo sito diventerà lo spazio per ospitare questo percorso, per ampliare la partecipazione e accogliere gli archivi della scuola di scrittura popolare voluta da Christian Raimo per Grande Come una Città.

Puntiamo ad arrivare alla stesura completa del testo teatrale, con l’obiettivo di metterlo in scena quest’estate auspicando la realizzazione di un festival che continui il percorso iniziato con le Librerie e le Associazioni del III Municipio.

Aggiornato il 13 Dicembre 2020

…..

Scritto il 15 Novembre 2020

Ovvero come trasformare in opportunità le restrizioni che ci impediscono di andare in presenza. Dopo aver vinto il bando LibrArti del III Municipio, in collaborazione con la Libreria Scuola e Cultura e l’associazione Spin-Off, Spazio Libero, la mia associazione con la quale avevo proposto un laboratorio teatrale negli spazi della libreria si è trovata a dover rimodulare il progetto. Ed ecco che Abitare le parole si è declinato in “Scrivere per il teatro”.

 

Così è nata l’idea, e di farlo comunque a più voci. Una scrittura collettiva, che si è moltiplicata per otto e che dopo questa prima tappa potrà allargarsi ad altre teste, altre mani altri cuori. Partendo da un incipit che ho lanciato per stare sulla stessa lunghezza d’onda, il confronto ha poi delineato più precisamente il contesto, le circostanze, la situazione. Ognuno ha poi cominciato a modellare un suo personaggio, e insieme abbiamo affrontato le dinamiche di relazione.

 

Ho disegnato il bozzetto di scena per dare un’idea più precisa di come si sarebbero potute svolgere le dinamiche create: uno scenario non propriamente realistico, un dialogo spezzato, ma che attraverso le diverse voci che intervengono via via forma comunque un quadro unitario, una tela, tessuta dai protagonisti pure apparentemente così astrusi.

 

Siamo all’inizio, si parla di una non ben precisata calamità di cui peò nessuno sembra curarsi, ognuno preso da se stesso, e poi c’è il confronto fra loro, gli umori, l’astio, il sospetto, i desideri irrisolti, contrastati dai dialoghi fra le due giovani, che pure con i mezzi tecnologici riescono ad avere un rapporto più franco e affettuoso. Aleggia un forte bisogno di accoglienza, che si confronterà con l’arrivo di uno sconosciuto, che porta con sé una scoperta…

Restate sintonizzati, perché siamo solo all’inizio!

La diretta è sulle seguenti pagine Facebook:
abitare le parole, spazio libero, Libreria Scuola e Cultura, Lab-TV

 

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