25 APRILE DIVISI MA UNITI: ORA E SEMPRE RESISTENZA
“Vagli a spiegare che è Resistenza”. Con questo titolo è andato in onda lo streaming per la giornata del 25 aprile organizzata da Grande Come una Città, l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, ANPI III Municipio, Bibio pop A. Gramsci, i centri sociali Astra, Lab Puzzle, Brancaleone, la Rete sociale III Municipio.
Un pomeriggio dedicato a Resistenza e Liberazione, attraverso la storia e la conquista dei diritti. O la riconquista, perché come scriveva Carla Capponi nella prefazione a “Con cuore di donna”, la sua autobiografia dedicata soprattutto al suo impegno nelle formazioni dei GAP durante l’occupazione di Roma, “la Resistenza ha tracciato per sempre una separazione netta e riconoscibile. Essa è ancora un processo non concluso, proiettato in avanti. Un patrimonio che va sviluppato e difeso”.
Oggi più che mai, e come sempre quando siamo privati di qualcosa, ci rendiamo conto di cosa voglia dire la perdita della libertà, per quanto non ne siamo privati da un regime autoritario né da squadracce pronte a far rispettare la legge a suon di botte, né da torture inflitte a chiunque manifesti pensiero diverso, né alla fine morte, oscura nelle carceri o sulle montagne, combattendo per la libertà.
No, ne siamo privati a causa di un virus, ma questa parola in realtà, per chi avverte il passaggio cruciale che stiamo vivendo, ha un doppio senso. Senza parlare di quello noto, l’altra faccia riguarda le conseguenze materiali e morali a cui ci ha portato il sistema. Inquinamento, migrazioni, milioni di persone deprivate del diritto alla salute, all’istruzione, ad una casa, all’acqua potabile! dei diritti minimi, insomma, costrette a spostarsi per essere recluse, loro sì, ripetendo oggi quello che i nostri nonni hanno subito allora, dentro zone recintate, in condizioni igieniche spaventose, costrette a dedicare le giornata a procacciarsi il cibo, senza potersi dedicare alla cura dei figli, privati a loro volta dell’istruzione più elementare.
Lo specchio della miseria di un sistema disumano, e della povertà che cresce in modo esponenziale qui: 120 famiglie hanno chiesto di essere supportate con la spesa sospesa proprio sabato scorso solo nel III Municipio! dal “III a domicilio”, la rete sociale messa in piedi da GCC, Astra, Puzzle, Branca e Nonna Roma per supportare gli anziani in difficoltà, e che ha dovuto moltiplicare il suo apporto per le tante richieste arrivate da chi non sa neanche come mangiare.
Un numero sempre crescente di persone che non sanno cosa mettere a tavola. Per non parlare di chi non sa proprio dove “rimanere a casa”, dato che una casa non ce l’ha. E siamo noi. L’indagine Istat del 2019 denunciava 5 milioni di italiani in povertà assoluta, 9 in povertà relativa, e il 12,6 % di minorenni al nord, e il 17,7 al sud. Cifre spaventose, ora schizzate in alto in due mesi.
Siamo noi. E il virus è lo specchio di come è stato ridotto il nostro pianeta, la nostra terra, il nostro ambiente e, di conseguenza, tutti noi che lo abitiamo. Che gli animali si siano ripresi lo spazio di cui li abbiamo privati nelle strade come in mare è un segno. Doloroso e commovente, che ci chiama a mobilitarci, a tornare ad essere partigiani, tutti, tornare alla lotta, e liberarci, insieme.